martedì 29 gennaio 2013

Ultima volta

Se c'è qualcosa che più di tutto mi ha particolarmente colpito dell'Esercito è l'incredibile capacità di fare un lavaggio del cervello così rapido ed indolore da accorgersene nemmeno minimamente.

Da quando sono tornato a casa ho notato di avere uno sfrenato bisogno di ordine, precisione e pulizia, io.

No, aspetta, io??

Si, proprio io.

Io, campione di letto disfatto per oltre 365 giorni di fila,
io, signor calzino rotto,
capello lungo,
arricciato dietro le orecchie,
barba non fatta,
libri della scuola sparsi pur non frequentando più da 5 anni,
io,
re della doccia quando gli amici ti citofonano e dici "sto scendendo",
ospite onorario della trasmissione "sepolti vivi",
fidanzato perfetto fino al primo appuntamento,
quando ancora nel limbo della conoscenza già iniziavano le minacce:
-"se mi fai aspettare ancora qui da sola giuro che non mi vedi mai più".

Io ero tutto questo e molto di più.


E adesso invece, adesso,
adesso sono il controcanto del gallo la mattina alle 6 e mezza,
letto perfetto,
fatto con calma quando la vescica non respira più perchè ha bevuto troppo e sta per esplodere,
re dell'ordine indiscusso,
cuoco spesso e volentieri,
silenzioso ed ubbidiente fino all'ordine più spietato
(fare lavatrice e lavastoviglie).

Mia madre decanta le mie imprese come quelle di un eroe,
mio padre è convinto che sia il colluttorio
a rendermi così perfetto e ha paura che possa non prenderlo più.

C'è anche chi sostiene che sono da sposare ma la verità è che forse ero meglio prima.

Immerso nella spensieratezza ed irresponsabilità riuscivo a sorridere davanti a tutte le situazioni che la vita mi proponeva,
quando la divisa non mi conosceva
e sorridere non mi spaventava
sapevo amare le persone.

Stasera non esco, ho capito di essere diventato grande,
da quel giorno in cui mia madre col suo tenero abbraccio,
mi ha lasciato varcare i cancelli di una nuova vita e,
nonostante le visite non siano mancate,

ha salutato il suo bambino per l'ultima volta.



Escistasera?

3 commenti:

  1. Beh sì, diciamo che a parte il fatto della doccia (che è rimasto invariato) sei cambiato hai ragione.
    Non so se sia stato l'esercito o le esperienze della vita a farlo però.
    Sarò duro, forse anche troppo qui.. Ma sono cose che già sai e ho già detto.. Quindi non scriverò nulla di nuovo qui, al massimo te le potrò rendere più comprensibili.
    Hai perso la luce, la brillantezza, ciò che ti rendeva speciale, "la voglia di uscire" rimanendo in tema del tuo blog ma metaforicamente parlando. Sai che si può anche uscire restando chiusi in casa?
    E tu a mio parere lo stai facendo da un po', con tanto dispiacere da parte mia che ti voglio veramente bene.
    Sai da quando ti conosco ne abbiamo passate di cotte e di crude, ci siamo "amati" come fratelli e ci siamo odiati come si possono odiare i peggiori nemici, però le nostre due linee della vita hanno deciso di ricongiungersi sempre, sempre qui, qui nel mezzo, finchè ne abbiamo siamo qui..
    Non cito Ligabue a caso, come ben sai era uno dei miei cantanti preferiti, vivevo di lui e per lui, poi si cresce si cambiano gusti musicali e... Via Ligabue, rimpiazzato da quell'artista semi-sconosciuto giapponese che canta in koreano così, giusto per sentirsi fighi, per darsi un tono, un tocco di classe. Si cambiano anche i gusti gastronomici, fino a qualche anno fa la parola "RAPE" mi procurava i brividi al sol sentirla, ora ne vado pazzo..
    Cambiare è ovvio, è giusto, fa parte del gioco e del ciclo bastardo della vita carogna, sarebbe bello se si potesse rimanere "piccoli per sempre", ma purtroppo non è così.
    E' inevitabile, ciò che possiamo fare noi per noi è cercare di cambiare in positivo, senza perdere il filo conduttore del proprio essere e quindi della propria coscienza, tuttavia questo non comporta il dover continuare a lasciare il letto disfatto o l'arrivare dopo ore ad un appuntamento con una ragazza.
    Non lasciare che le circostanze mutino ciò che di bello c'è in te, non devono e non possono permettersi, perchè io "da grande" voglio poter ricordare il mio amico, come il solito vecchio burlone che nel pub si ficcava le patatine nel naso per far ridere, non il tipo che si rifaceva il letto e si svegliava alle 6.30am.
    Tutto qui.
    A domani COMPAGNO Fred.

    RispondiElimina
  2. eppure si riesce a restare bambini anche da adulti e non dimenticare che per una mamma si è sempre bambini :)
    in più è un grande dono il tuo e il cambiamento non è (quasi) mai un male.

    RispondiElimina
  3. Grazie Liv, le tue parole fanno molto Jovanotti e J-Ax insieme!

    RispondiElimina