domenica 24 marzo 2013

7 anni

24 marzo 2006.

Doveva essere un giorno come tanti già ne avevo passati senza ricordare niente, o quasi.

Invece qualcuno, o qualcosa, ha voluto che diventasse il giorno che mai dimenticherò e che,
tutt ora, a 7 anni di distanza ancora ricordo ed ancora ricorderò.

Venerdì mattina,
il cielo non prometteva niente di brutto per il sempre più vicino weekend,
avevo il compito di greco a scuola e questo significava che il pomeriggio del giovedì
l'avevo trascorso in panciolle, libero da rischi di interrogazioni orali incombenti,
il mio amico Alessandro si trovava a Roma dove al Policlinico Gemelli si stava brillantemente riprendendo da un'operazione andata brillantemente bene,
ma, soprattutto, era il 18esimo compleanno del mio amico d'infanzia Luca.

Quella mattina io e Nicola decidemmo di alzarci presto per andare a svegliare il neo18enne
omaggiandolo con un cornetto ed una fantastica tirata d'orecchie,
veemente abbastanza da preannunciargli il gravoso peso della maggiore età.

Scoprire che suo padre lo aveva portato in chiesa alle 7 del mattino
e che quindi, non avremmo potuto far gli auguri al nostro amico prima del pomeriggio
è tutt ora un qualcosa che mi lascia l'amaro in bocca.

Sopreso ed un pò dispiaciuto per il mancato conseguimento dell'obbiettivo, Nicola mi propose
di darmi un passaggio a scuola a bordo della sua nave da crociera.

In realtà era solo uno scooter ma io, non abituato a girare in mezzi guidati da persone diverse dai miei genitori, mi ci vedevo sopra come Briatore sul suo Yacht a Porto Cervo.

Uno strafigo insomma.

Prontamente accettai il passaggio e sfrecciammo verso il liceo classico Flacco dove preparavo la mia entrata trionfale salutando amici e compagni come una star Holliwoodiana.


Ore 8,20 la campanella d'inizio delle lezioni strillò puntuale come ogni giorno ma in classe c'erano più assenti del solito,
Giorgia,
Monica,
Bianca,
Cristiana solo alcuni nomi fra gli assenti di quei macabri minuti.

Poco dopo, l'apparentemente serena aria di una giornata di inizio Primavera, venne ufficialmente stroncata
da una notizia che ricordiamo ancora tutti con dolore.

Per la prima volta sui fogli protocollo a righi non vennero impresse gocce
d'inchiostro ma lacrime umane.


Gabriel, era volato via.


Ormai erano parecchi mesi che la 2F veniva considerata al completo già con 26 presenti,
anche se il registro contava 27 nomi,
anche se un banco libero c'era sempre,
c'era
e c'è sempre stato 
ovunque.

Nei compiti in classe,
sui pullman per le gite,
nelle camere d'albergo in giro per la Croazia.

Ogni 24 marzo mi sveglio con l'incubo di un compito di Greco annullato
da un altro incubo,
al risveglio, però,
mi accorgo di essermene lasciato alle spalle solo uno e non entrambi.



"Guardiamo le stesse stelle e non ti darò più colpa se nubi ignare ci impediranno di farlo insieme". (cit. Gabriel)


Ciao Gabri, escistasera?
Un tuo compagno.





escistasera?






1 commento:

  1. Quella giornata ha segnato anche me. Non lo conoscevo, ma vedere 26 persone che scoppiano a piangere all'unisono è una di quelle cose che si ricordano.

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