lunedì 20 maggio 2013

Arturo

Arturo stringeva fra le mani il suo Power Ranger rosso,
mentre il Papà parlava al telefono con voce alta e robusta
ma mai troppo forte da far intuire al piccolo che
quella che stavano vivendo
non era esattamente una vacanza.


Ormai da una settimana padre e figlio avevano optato per una vita non convenzionale:
la loro macchina era diventata una piccola casa su 4 ruote.


Li dentro non mancava proprio niente,
il tavolino per fare i compiti o mangiare,
anche se in realtà era un bracciolo,
i cuscini per dormire,
il letto, capace di essere
ora poltrona,
ora divano, ognuno aveva il suo.


C'era la finestra, non molto grande e che si apriva con una manovella,
anche se a gennaio piuttosto che alle finestre si pensa ai termosifoni,
non mancavano nemmeno quelli,
anche se proprio termosifoni non erano
dato che quella era solo una macchina.


Insomma, quella Fiat Punto era meglio di un camper!

Arturo ci era praticamente nato con quella macchina,
il Papà l'aveva voluta comprare per festeggiare

l'allargamento della famiglia
ed il nuovo lavoro,
per il piccolo, col tempo era diventata
praticamente una casa


casa sua,

praticamente.


Purtroppo i tempi correvano più della Punto
e quando Mamma e Papà sembravano non andare più d'accordo
allora ci fu la disoccupazione,
vero pacco natalizio,
a dividere definitivamente le loro strade
senza nemmeno fornire troppe spiegazioni a nessuno.


Nemmeno ad Arturo


Il piccolo, aveva già spirito d'adattamento pari ad un soldatino,
esattamente come il nonno paterno, Arturo,

da cui aveva ereditato il nome
e che in guerra c'era stato davvero,
fra Italia e Grecia a cavallo degli anni 40'.


Vivere dentro quell'auto non lo spaventava,
non finchè con lui c'era suo papà,
che si faceva trovare sempre sveglio
quando il piccolo,
sudato e spaventato,
si destava dopo un incubo.


Quella sera Arturo zittì le articolazioni del Power Ranger rosso
che teneva stretto e disse:


-"Papà, ti ricordi quella sera che eravamo tutti insieme a tavola
e che abbiamo mandato il messaggio per aiutare quel bambino Africano
che non aveva da mangiare e stava sempre scalzo?

Non preoccuparti, io ho scritto il mio nome nel messaggio,
vedrai che adesso che siamo poveri noi ci aiuterà lui".






escistasera?