mercoledì 1 gennaio 2014

Solo a Capodanno..

Solitamente per spiegare celermente ed in maniera esaustiva
questo giorno si usa un semplice vocabolo:

CASINO.

A scuola le maestre dicevano che bisognava dire "caos"
perchè altrimenti si era volgari.
Preferirò essere volgare, per esprimere meglio gli avvenimenti.


In casa mia, dove non abbiamo nulla
da invidiare alla peggiore delle sit-com locali,
usare questo epiteto può essere restrittivo.

Repubblica lo definirebbe:
-"Un piacevolissimo dito al culo di gioia".


Si perchè nel lontano 1987,
l'ira funesta di Cupido
si è scagliata sul sottoscritto
lanciandogli una maledizione alquanto duratura.

Capirete che per me,
che ero ancora un girino
nello stagno del mio papà,
non c'è stato nulla da fare,
non avevo ancora sesso in quella situazione
e di conseguenza mi sono sentito impotente.

Dunque inizierò raccontandovi il mio 31 dicembre TIPO.

Vi siete mai trovati al parco?
Da soli?
Quando tutto intorno a voi è pieno di
vichinghi che si limonano le rispettive squinzie
mettendoci più o meno la stessa forza di quando a mare
dovete gonfiare da soli il vostro canotto a 14 posti?

Bene, benvenuti nel mio 31 dicembre.

Scenario:

Come ogni giorno vengo svegliato da un fattore esterno sempre diverso,
oggi la domestica che passa l'aspirapolvere che fa più bordello di un treno Espresso,
domani mia madre che urla perchè le và,
poi mio padre che canta,
passando per la finestra aperta che lascia entrare il vento,
una morbida Bora Triestina,
che alita sulla mia salute
abbassandomi sotto lo zero il termometro interno sin dalle prime ore del mattino.

Ma il 31 la sveglia è sempre la stessa

Direte voi:
ma il vichingo e la squinzia?
E il canotto?
Cosa centrano?

Eccovi subito serviti.

In una parola,
forse due o tre per la precisione:
Anniversario di matrimonio.


No, mio padre non è esattamente un vichingo,
o meglio non più da quando sono cresciuto
e mia madre più che una squinzia potrebbe essere il canotto in questa storia, ma vabbè.
Il contenuto è quello.

Sapete cosa significa,
in un momento di fragilità come l'ultimo dell'anno in cui siete:
- single
- al verde
- senza sms gratis
 avere a che fare con
- biglietti sdolcinati
- colazioni a letto
- fiori, fiorai e vivai interi che vanno e vengono da casa tua manco dovessero allestire un matrimonio alle Hawai?
- schiocchi di baci alla Moccia?

Esci da questo corpo, Satana!

Diciamo che non è esattamente il mio momento,
ma ogni 31 è difficile riuscire ad organizzarsi per fare qualcosa
di decente che non comprometta la propria fedina penale,
figuriamoci in queste condizioni!
Il peggio l'ho sfiorato quando mio padre ha fatto entrare "la sposa"
incaricandomi di mettere la marcia nuziale.

Ci mancava solo mio fratello a spargere fiori nell'ingresso alias "la navata centrale"
e il rito della mia impiccagione si sarebbe consumato davanti al popolo.
Fortunatamente lo stereo non è più tra noi.

Parla ora o taci per sempre!

Cercherò di essere breve,
so che non mi avete scelto da un catalogo e nè tantomeno io ho scelto voi,
ma a Capodanno non potevamo ridurci a ballare, stare insieme abbracciati
per poi svegliarci abbracciati al cesso?

Ovviamente no, nel giorno più paralitico dell'anno
dove persino gli equilibristi vengono destabilizzati,
noi ci mettiamo questo bell' ANNIVERSARIO,
che poi, chissà com'è, ogni anno è sempre più importante.

Alcune battute ricorrenti:

22esimo anniversario: -"quest anno ci sarai? Sai che ci teniamo"
23esimo anniversario: -"mi raccomando non mancare, lo sai cos'è vero"?
24esimo anniversario: -"allora? rimarrai con noi ALMENO fino a mezzanotte vero? ormai ho preparato" (19 dicembre)
25esimo anniversario, e che ve lo dico a fare: -"PRENDITI LE FERIE sai che quest anno non puoi mancare"
26esimo anniversario: -"ah, te ne stai andando? uuh peccato, e noi che speravamo che rimanessi".

Ma va bene lo stesso.

Auguri di buon anno a tutti voi.



ESCISTASERA?

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