domenica 26 novembre 2023

Il sesto senso


Una persona normale ha 5 sensi,

5 splendidi modi per capire che cosa sta succedendo intorno a noi.

Le persone speciali ne hanno anche meno,

a qualcuno manca la vista ma sa leggere il cuore e sentire

la bellezza con le orecchie e con le mani.


C'è un'espressione inglese che amo,

si usa per dire che si conosce una cosa o una persona a memoria:

“by heart”.

Ti conosco “a cuore”,

è il mio cuore a risuonare ed a ricordarsi di te,

non ho bisogno di altro.


Le persone problematiche possono avere addirittura 6 sensi

ma non gli bastano per sentire altro che se stessi...


Lei aveva sei sensi.




Pasquetta 2017:

siamo in campagna da me,

mangiamo bruschette fatte col pane di Altamura abbrustolito sul fuoco del barbecue,

cuciniamo carne arrosto;

siamo 12 persone, il giusto numero per esser certi che non saremo sfortunati.

Abbiamo apparecchiato nel giardino ma non è bastato:

i nostri vestiti si sono affumicati di più di quello che mettevamo sotto i denti

ma è bello uguale.


Mentre travaso i piatti da dentro a fuori sento la sua voce che parla;

io sorrido e cammino, seguo le sue parole come se fossero la mia canzone preferita;

“by heart”

ricordo ancora adesso quanto era bello guardarla di profilo mentre parlava e sorrideva..

Era ipnotico, sarei potuto stare lì per ore

a “shcandare”, come si dice dalle mie parti.

Un po' come quando guardi il gelato del McDonald che si arrotola dentro il suo cono,

forse non ti interessa davvero mangiarlo,

lo hai preso solo per vederlo serpeggiare lì,

colorato e perfetto.




La fine della giornata non è stata bella così come il suo inizio,

ma avrei dovuto capirlo,

persone nuove,

una vita fuori,

ricominciare da capo,

si è fragili, si può vacillare facilmente

e così arriva il suo sesto senso

a coprire il lavoraccio di tutti gli altri cinque.


Il vuoto.


Era la prima volta che qualcuno me lo nominava,

ma non mi è sembrato strano,

Ricordo che quella volta,

guardandomi dentro, capii subito che

anche io avevo provato qualcosa del genere

molto tempo prima.




Ho avuto paura del vuoto per diverso tempo

e questo ha anche condizionato i miei piani per un certo periodo,

poi ho imparato a non fidarmi di me stesso

e la cosa è svanita nel nulla, senza neanche salutarmi,

Ciao.




3 anni e mezzo dopo quella Pasquetta,

ero di nuovo all'aperto,

ma stavolta ero da solo davanti ad uno strapiombo a 2000 metri d'altezza,

feci male i miei calcoli e così mi ritrovai

stanco, solo, e zuppo d'acqua in una vallata in cui c'ero soltanto io.

Nessun amico, nessun profilo da guardare per ore mentre parla e sorride.


Fu tutto talmente veloce che credo che dentro di me

sia partita anche una risata

mentre stringevo con forza quell'unica zolla di terreno che poteva salvarmi.


Il mio sesto senso era tornato,

aveva scavalcato le recinzioni della mia mente come

il miglior Mike Bongiorno con la staccionata dell'olio Cuore.

Mi aveva tappato le orecchie,

aveva chiuso i miei occhi

e fermato qualunque mia capacità di percepire la realtà delle cose.


Accadde qualcosa, però, che capovolse la situazione:

non poteva finire così,

la vita mi stava solo rimandando

l'esame di riparazione sarebbe arrivato di lì a tre mesi, come da tradizione.


In quel tempo il mio sesto senso è tornato diverse volte a farmi visita,

ha provato cambiando forma, cambiando aspetto;

per un certo periodo ha anche finto di essere mio alleato,

ma pian piano alla fine è andato via e lo ha fatto senza nemmeno salutarmi.

Ciao


Non credo di essere mai stato così sorpreso dalla meraviglia della vita come in quel periodo.

Ma alcune cose dovevo ancora capirle.





Prima di morire mio nonno ha voluto lasciare qualcosa a tutti noi, fra figli e nipoti:

a me è toccato un orologio d'oro che credo abbia quasi 100 anni.

Ricordo che quando vidi quanto era quotato gli occhi mi uscirono dalle orbite!

Ciononostante, ancora una volta,

stavo affidando al mio sesto senso la possibilità di stabilire le priorità della mia vita

perchè, in realtà, la cosa più preziosa era proprio quella che valore economico non ne aveva

pur essendo quella più importante da custodire.


Avevo passato una vita con lui che parlava alla famiglia sotto quel grande pendolo che ad ogni ora ci ricordava della sua presenza,

ma non mi ero mai soffermato sull'importanza che aveva realmente il tempo,

quello passato con le persone che ami o, come molto spesso accade, quello da soli, lontano dagli affetti ma fondamentale per sapersi ascoltare.


Quel pendolo mi ha insegnato a gestire le emozioni negative,

e quell'orologio così prezioso mi ha insegnato a cacciare via per sempre il mio sesto senso.


C'è sempre tempo per chi vuole davvero qualcosa

quel tempo arriverà,

è solo questione di tempo.

Ma io non voglio realmente che quel tempo arrivi,

io so che arriverà,

voglio godermi l'attesa



ho imparato ad aspettare.



Escistasera?


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