lunedì 29 aprile 2013

L'ultima cena di un traditore

L'unico posto dove sai di poter essere ascoltato,
l'unico posto dove nessuno avrà mai la certezza che sia tu a parlare,
dove nessuno potrà criticarti,
dove nessuno potrà gridarti sopra per coprire
le tue parole,
le tue rabbie,
le tue ragioni.


L'unico posto dove ora scrivi,
adesso leggi.


Non sei la stessa persona che ha scritto
perchè leggendo diventi un ascoltatore,
l'osservatore di una realtà
che prima vivi, poi esponi,
poi rivivi attraverso pensieri ormai non più tuoi.


E di colpo poi boom!

Da vittima a carnefice
processato perchè sei troppo sincero,
perchè gli altri certe cose non le dicono,
perchè tu che le dici dimostrando che ci tieni,
non vali quanto chi non parla nascondendo i propri scopi.



Destreggiarsi nel menù comportamentale imposto dalla società
diventa sempre più
difficile e complesso ogni giorno che passa
ed imporre
o anche solo far richiesta
di qualunque altra cosa non prevista
comporta

l'allontamento dalla tavola,
il digiuno
e quindi poi

la morte sociale.

L'etichetta che portiamo su di noi
mostra talvolta il valore,
talvolta il prezzo.


Il valore è destinato a morire,
si accontenta di poco,
è magro ma sa quello che vuole e come ottenerlo.

Il prezzo è grasso, ingordo
e soffre di acromegalia,
cioè non smette mai di crescere
fino a quando non scoppia.


Io ho scelto di vivere morendo,
di digiunare da quella tavola prima ancora di sedermici,
ma questo non vuol dire che quelle persone se vorranno alzarsi
e rinunciare al loro lauto pasto
non saranno mai accettate in casa mia.


Significa solo che io non sarò mai come loro,
che continuerò ad essere sincero e poi sentirmi dire che sono uno stronzo,
ad esser altruista, quando posso, poi sentendomi dire che non c'è tempo per me
o che è sempre troppo tardi.


Continuerò a lasciare per poi lasciar far dire che sono stato lasciato,
se questo migliora la posizione di qualcuno,
io non posso che volere il suo bene,
tanto a volersi male ci pensano loro stessi.




escistasera?

sabato 27 aprile 2013

Un Sogno divenuto realtà... forse

Giovedi mattina,
mi sveglio, sai che culo in questo mondo ma vabbè,
sento una voce femminile, diversa
da quelle archiviate nel mio database mentale,
che invoca da un'altra stanza della casa:

-"Amore puoi venire un attimo?"


Incredulo..

..ma allo stesso tempo consapevole
di aver trovato il più puro fra i fiori
in un campo di sterpaglie,
non curante del mio pigiama,
aspetto trascurabile in un vero amore,
mi dirigo di gran carriera (sicuramente non era la mia)
verso la stanza dalla quale
il mio padiglione auricolare aveva udito
quella soave e soffice voce.


..suspense..

Era la domestica,
chiamava mio fratello
ed io sono un coglione.




Ma si coglione un pò per tutto,
perchè a noi uomini piace essere svegliati
con urla assassine che ci intimidano di
mettere in lavatrice le mutande sporche
e poi ci piace essere chiamati amore,
ci piace non essere rotti di palle in continuazione,
ma poi diventiamo dei killer spregiudicati alla sola vista di qualche
simil-maschio
che pensa di avvicinarsi alla nostra donna.


Purtroppo non c'è niente che ci faccia impazzire
quando imbracciate il volante fra le mani
ma siete comunque speciali..









..a volte


Escistasera?



martedì 16 aprile 2013

Social Network ante litteram


Non amo studiare,
tutto quello che ho imparato mi è stato sbattuto in faccia dalla vita
costringendomi a tenere gli occhi spalancati per evitare di dimenticarlo.

Ricordo ancora le parole di un professore
che parlava dei MASS MEDIA nelle epoche passate.

Ci descriveva in maniera quasi epica,
il ruolo che per secoli, anni
ha rivestito la Piazza nel mondo della Comunicazione.

Luogo di incontro di gente di qualunque estrazione,
cuore pulsante di cultura e commercio,
culmine della giustizia davanti al popolo,
tutto si racchiudeva all'interno di essa.

L'uomo, macchina perfetta creata per smania di perfezione
da un qualche Dio,
o puro orgasmo della Natura,
ha saputo collocarsi ovunque ed ha saputo dare un luogo ad ogni suo scopo.


Chi dice che anche lui, quindi, non aveva il suo Fb, sbaglia!


I miei nonni si sono conosciuti pur non avendo un mouse in fibra ottica
o una connessione Adsl,
i miei genitori si sono innamorati e tenuti in contatto pur non potendo chattare,
nella mia famiglia se dici Sms pensano tu stia bestemmiando.

La strada era il loro modo di crescere, di tenersi vicini,
di comunicare, il loro strumento di conoscenza.


Abbiamo alle nostre spalle generazioni che
hanno dipinto il ritratto della felicità in tutte le sfumature possibili,
a piedi scalzi mano nella mano dentro un prato,
sudati mentre giocano a pallone,
ingordi, mentre mangiano la torta per il compleanno della nonna
la domenica alla fine del pranzo.

Rispolverare i ricordi di Ere meno materiali
è la terapia vincente per annientare
questa fottuta paura di rompere il ghiaccio
col mondo.





Escistasera? per Dio

martedì 9 aprile 2013

La lacrima leccata


Delle volte proprio non capisco.

Proprio non capisco delle volte.




Proprio non capisco un cazzo.




Non capisco perchè nasciamo dall'amore

per vivere nell'odio
per seminare male
e raccogliere dolore.

Delle volte non capisco come facciamo

ad assecondare dei desideri che una parte di noi
già sa che non potremmo esaudire,
che non dovremmo,
che non dobbiamo ascoltare.

In questa vita di merda, stanotte

ho trovato qualcuno che stava peggio di me
e ciononostante non si lamentava
e rompeva la mia rabbia
con il suo silenzio
e col suo sguardo.

Nel suo immenso dolore,

sta zitto,
nel suo sguardo non c'è mai rabbia,
nel suo comportamento,
in qualunque momento della sua vita,
che sia il primo o l'ultimo giorno di un'esistenza passata
sotto un ponte a mangiare avanzi,
c'è sempre tanto amore,
fedeltà e fiducia.


Pur di non far soffrire qualcun altro,

ancora una volta si lascia abbandonare,
preferendo il suo dolore a quello altrui.


La parola non gli è stata data,

ma i suoi occhi dicono tutto.

Mi hai trascurato, ma ti voglio bene,

mi hai lasciato da solo, ma sono sempre superfelice di vederti,
mi porti fuori? 
Va bene, aspetto.
Mi coccoli?
Va bene, me ne vado.
Mi fai giocare se ti dò la zampa?
.
Mi hai fatto male con quel calcio,
ma non ti lascerò mai solo lo stesso.



Diamo valore ai diamanti

che non nutrono il nostro cuore nè la nostra anima,

..e non è nemmeno vero che sono per sempre.



Ma non riusciamo a dare valore a chi non ci lascerà mai per davvero.




ma che cazzo ne sapete


Escistasera?

mercoledì 3 aprile 2013

Un altro Post(o) nel mondo


Stavo facendo una ricerca su Internet,
niente di troppo elaborato, pura curiosità.
Cercavo un blog come il mio,
un pò da "dolori del giovane Werther",
un pò da "Jack Frusciante è uscito dal gruppo",
insomma un blog alla Carmen Consoli e Mario Venuti,
quando mi sono imbattuto in delle parole
che mi hanno fatto sperare in un miracolo.

Non credevo ci fosse qualcuno che la pensasse come me,
in maniera disillusa ma allo stesso tempo ambiziosa,
non una donna!

A dir la verità, in questo ragionamento,
una buona fetta di responsabilità è la mia
perchè a causa del mio essere a volte troppo schietto
mi viene sempre un pò difficile riconoscermi
nei raffinati pensieri di qualcun altro,
soprattutto se porta il rossetto.


Ebbene era un sito di Cougar
                              (donne mature a caccia di uomini)


Oook.
Ricominciamo.


Sono ben consapevole del fatto che il tempo,
la moda ed il referendum sul divorzio del 74',
abbiano staccato qualunque freno inibitorio alla
nostra amata società della disoccupazione,
ma trovare qualcuno che parlasse dell'amore 
servendosi di parole così inopportune, dato il fine,
mi sembra una crudeltà nei confronti di chi lo cerca veramente,
nonostante le tante difficoltà.


Sarò anche l'unico a pensarla così,
ma se si desidera un amore a 360° non si può sperare
tutta la vita in Barbie e Ken.

Un'amicizia,
un odio,
una sregolatezza ed illogicità di sensazioni
forgiano un amore che non ha paura di "uomini e donne" o del posticipo del derby.

Bollare la gente intorno come dei trofei che non potremo esporre in eterno,
non ci porterà lontano,
e allora sì che potremo spegnerci nell'ennesima birra
nell'ennesima serata davanti alla Tv.



Usciamo, sotto il Sole, andiamo al mare,
sotto la pioggia senza ombrello
sotto la neve senza burrocacao,
sotto le coperte
senza paura.


Giriamo in bicicletta nei boschi,
citofoniamo alle 3 di notte e scappiamo,
tuffiamoci a bomba nella felicità
sorridendo anche alla ragazza seduta di fronte a noi nell'autobus,
anche se non la vedremo più,
anche se si crede più preziosa di uno Swaroski,
questa è la vita che voglio.
Vita migliore non esiste.





Escistasera?