martedì 28 gennaio 2014

Ok il prezzo è giusto!

Da bambino seguivo molto questo programma.

Sicuramente era uno dei più vicini alle
necessità delle casalinghe italiane.
Le nostre mamme ragioniere
costrette a far bilanci economici per trovare
sempre il miglior compromesso fra gli scaffali dei supermercati
ed i portafogli dei papà lavoratori.
Non è di difficile intuizione che, da figlio,
il primo posto dopo i cartoni animati 
lo detenesse questa trasmissione.
Forse, se ho imparato il senso del denaro sin da subito,
un pò lo devo anche alla Zanicchi,
di cui ricordo più come acclamava i concorrenti
piuttosto che come cantava..

Ma oggi mi sono fermato un attimo a riflettere,
ho voluto subito mettere nero su bianco, 
intanto per "incorniciare" questo momento alquanto singolare,
pensare non è mai stato facile per me,
ma anche perchè i pensieri giunti alla mia mente 
probabilmente non sono poi così scontati data la situazione
storica in cui ci troviamo, noi giovani in primis.

Fra pochissimo lascerò casa mia
tornando alla vita militare in via semi-definitiva,
dopo aver passato già 1 anno e mezzo lontano dai miei affetti,
dopo aver troncato legami per mia volontà
o per volere della distanza,
dopo essere tornato a fare la vita da
mantenuto fra le mura domestiche
per un altro lungo anno,
finalmente ho raggiunto una tappa in questo interminabile viaggio
che è solo all'inizio
ma che già tante volte ha stravolto i miei piani
a suon di cambiamenti.

Destinazione?

Solo la prima di tante incognite
sparse lungo il mio cammino ma,
a 25 anni avere un lavoro sicuro,
con tutto quello che comporta,
non è di certo un dettaglio trascurabile.

Mettendo da parte convenienze o cinismi vari,
ci sono cose che il lavoro non mi ridarà mai.

La casa in cui ho mosso i primi passi,
il calore dell'abbraccio di mia madre,
la premura nel cucinare sempre qualcosa di mio gradimento,
la razionalità e la saggezza di mio padre,
il rapporto con il figlio unico di famiglia, mio fratello,
il mio cane, sempre ad aspettarmi sull'uscio della porta a
qualunque ora del giorno e della notte,
vorrei averli sempre con me.

All'interno delle mura domestiche,
soprattutto negli ultimi tempi,
sono passato molto come una persona cinica e scontrosa,
disillusa
ma anche determinata ad ottenere ciò che voleva nella propria vita lavorativa,
e, forse per fissare meglio i miei obbiettivi,
ho trascurato chi non ha mai smesso di credere in me.
Per questo lascio parlare un blog che, tra l'altro, non
reca la mia faccia da nessuna parte,
dimentico di come si dimostra di voler davvero bene a qualcuno,
famiglia e resto compreso.

Ma se oggi posso, per l'ennesima volta,
dare un consiglio a chi come me,
per i più disparati motivi,
si ritrova a ripartire nuovamente da 0,
o semplicemente ad allontanarsi da chi è sempre stato l'unico punto
di riferimento della propria vita,
dico di fare il grande salto nel mondo dei grandi
ma senza dimenticare le vostre origini,
le lotte che sono state fatte per avervi,
per crescervi,
per darvi un minimo di certezza in questo futuro
sicuramente poco collaborativo con tutti noi.

Il passato non torna,
bisogna farne tesoro
per costruire il nostro futuro felice.


Escistasera?



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